Salvadori Anna
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Salvadori Anna
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"Io sono entrata a quindici anni e sono venuta via a sessanta, sempre, no no, non è che abbia cambiato, sempre la ditta Pugi e sinceramente mi son trovata bene" [continua a leggere]
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"Il Pugi Arnoldo, socialista, una brava persona, ci s’è lavorato bene, [...] l’Adele era la figliola d’Arnoldo […] una persona tanto brava, lo posso dir’io perché noi si stava a Lastra a Signa, quando venne l’alluvione, dietro le mura, sicché tre metri e mezzo d’acqua eh... e io quando son ritornata a lavorare, lei mi ha mandato le persone ad aiutarmi un po’ a levar la mota e la m’ha dato anche dei soldi, sicché voglio dire, tutti i padroni un’ l’avrebbero fatto, dice: ‒se c’hai la mota tu te la levi‒ […]. Una bellissima fabbrica c’era un sopra tutto mostra quando e venivan e clienti a fargli veder la roba. […] Io sono entrata e non sapevo niente […] da giovanina, che allora lo smalto si passava con le mani e si facean tutti questi lavori, dopo in magazzino […]. C’era il forno a legna, il forno a legna lo sa delle volte... c’era della roba da mandar via, aprivan’ i’ forno e pigliava fuoco i guanti a pigliar la roba, […] quando c’era il forno a legna gli andavano co’ i cappello in capo a pigliar la roba perché mancava pe’ andà via gl’ordini […]. Donne poche, tutti uomini, mai avuto una parola da ridire con nessuno. Arrivavo la mattina: ‒Via Anna si va a piglia’ la schiacciata?‒ […] no l’era un lavorare bello […] e cambiò tutto. […] Donne? Io, la Licia, e poi ce n’era altre tre, la Danila, che l’erano a pitturare, poi donne non ce n’erano più. […] Poi c’era il tornio, tiravan su con il tornio, con le forme. [C’era] il Cartei […], e poi c’era una persona di ottant’anni [Bruno] Mangani […] la roba che faceva il Pugi non c’è da punte parti, Queste le son cose che faceva Bellini Manlio […] lui l’è sempre stato da i’ Pugi, poi passò direttore [...]. I Cartei erano tre fratelli, il maggiore [Alvaro] faceva quelle pitture lì poi ve le fo vedere, il secondo [Danilo] faceva gli uccellini […] sembra che uno li debba toccare, poi c’era il Mangani […], il terzo Cartei [Sergio] […] anche al tornio c’erano persone brave […] tutti, la fabbrica di’ Pugi, non perché ci ho lavorato io, ma l’era una da mille, persone s’era una quarantina, da ultimo sì […]. Son sempre stata socievole con tutti. Con il motorino, ‒Anna si va a prender la schiacciata?‒ […] poi ognuno andava al suo lavoro, chi era all’imballaggio, chi al tornio a tirar su la roba, chi la faceva, chi la calcava, […] le forme le facevano lì in fabbrica."
Trascrizione parziale dell'intervista
(Forme di storia, pp. 190-191).
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Salvadori, Anna
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, impiegata Ceramiche Pugi
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Floria, Silvia
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Galantini, Francesco
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Lastra a Signa
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6 aprile 2018
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Biblioteca comunale di Lastra a Signa, titolare dei diritti delle immagini digitali
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