Lemmi Andrea

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Titolo
Lemmi Andrea
Descrizione
"Sono nato nella ceramica perché mio nonno lavorava alla manifattura, la Manifattura di Signa, come patinatore. Le sculture o gli oggetti che erano perfetti li patinavano a bronzo [continua a leggere]
Forme di storia: la ceramica nel territorio di Lastra a Signa
"Perché sulla ceramica veniva dato un colore nero. Una delle persone che ho visto per primo è Renato Bertelli perché anche lui aveva una ceramica era amico di zio Adriano, io lo chiamavo zio ma era lo zio del babbo [...] Qui a Lastra tutti sono stati vicini alla ceramica perché molte famiglie lavoravano nella ceramica; un altro che voglio ricordare è Alvaro Cartei, che era un bravissimo pittore che si è prestato alla ceramica per avere un reddito più sicuro; ha prodotto delle piastrelle che in qualche modo sembrano dipinte a olio, cosa che nessuno è mai riuscito ad ottenere [...] era uno sperimentatore, c’aveva tutta una serie di oggetti, anche piccole sculture, ricoperte con delle coperture che solo lui sapeva, tra l’altro lui aveva la firma depositata al Consolato americano, lavorava per le ceramiche Pugi [...] all’epoca c’erano forni a legna e insomma, dallo scaricare la legna, la terra, tornirla, cuocerla, smaltarla, poi ovviamente imballarla una bella fetta di lavoro era legata a lui. Era un tipo, io l’ho visto a lavorare, molto bravo, molto divertente, non si ripeteva mai. Anche quando faceva questi lavori figurativi che erano anche oggetti d’uso li variava in continuazione [...] fumava e poi dipingeva e girava questo tornio dove appunto c’erano posizionati sopra tutti questi oggetti e pennellata dopo pennellata veniva fuori un lavoro perfetto; prendeva il rosso [...], poi dopo il verde [...] poi alla fine si ricomponeva il tutto. C’erano anche i suoi due fratelli: Danilo che faceva in modo particolare una produzione legata agli animali [...]. Mi ricordo quando veniva a Signa il Circo Togni e lui si metteva lì a dipingere dal vero gli animali e li ha dipinti in maniera eccezionale proprio perché secondo me c’era questo amore per quello che lui faceva. L’altro fratello [Sergio] aveva passione per il fumetto ma non riuscì a poterla portare avanti perché nacque quando ci fu la guerra [...] e lui faceva semplicemente paesaggi, e gli venivano commissionati da tutta Italia [...]. Poi tornando all’infanzia anche Renato Bertelli era uno scultore aveva una sua manifattura su a Santa Lucia, ha prodotto molte cose e appunto lo zio Adriano le patinava [...] mi ricordo di una ragazza seduta su uno scoglio che si toglie una spina da un piede, poi aveva fatto un ragazzo con un cappello che appunto era il “contadinello”, ma non era altro che un abitante di Santa Lucia che a lui era piaciuto da un punto di vista espressivo, gli aveva posto questo cappello in testa e lo aveva ritratto. Un’altra cosa che si può vedere ancora è una ragazzina con la testa inclinata che ha una pettinatura con i capelli tirati che poi gli si ricompone sopra una treccia [...]. Poi c’era il Mangani che era bravissimo a fare l’esca; insomma c’era tutta una serie di persone molto brave, frutto anche di quello che è stato il clima della Manifattura di Signa, che ha avuto un ruolo importante nella formazione di tante persone. Poi c’è stato Alvino Bagni e anche lui aveva iniziato [...] partendo un po’ con l’aiuto delle Ceramiche Pugi. Da Alvino Bagni c’era [Michelangiolo] Santonocito. [...] lui era uno che guardava le forme, se le studiava, le modificava su quello che poteva essere la linea del periodo degli anni ’70, poi lui sulle forme ci applicava tutta una serie di smalti, ci faceva disegni poi sopra ci metteva altri smalti e naturalmente solo lui, conoscendo le quantità delle sovrapposizioni, poteva riprodurre delle cose ed ha prodotto delle cose bellissime. Anche lui veniva da un’esperienza pittorica [...] naturalmente non è mai stato facile vivere di pittura e sicché [...] Michele decise di fare soltanto il ceramista perché era l’unico modo per sopravvivere. Lo so, sembra strano, ma un vaso con una pittura del Cartei lo si vendeva, un disegno del Cartei c’era più difficoltà, una ciotola, un centrotavola, un oggetto d’uso ben decorato funzionava".
Trascrizioni parziali delle interviste
(Forme di storia, pp. 184-185).
intervistato
Lemmi, Andrea
artista, insegnante
intervistatore
Floria, Silvia
Galantini, Francesco
Luogo
Lastra a Signa
Data/e
9 luglio 2016
9 giugno 2017
È parte di
Titolare dei diritti
Biblioteca comunale di Lastra a Signa, titolare dei diritti delle immagini digitali
Collezione

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Titolo Etichetta alternativa Classe
L'istruzione degli adulti e i primi corsi di formazione professionale per ceramisti entity