L'esperienza del Villaggio scolastico artigiano di Signa
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L'esperienza del Villaggio scolastico artigiano di Signa
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Sul piano della formazione professionale il Villaggio scolastico artigiano di Signa svolse un ruolo molto importante per il territorio circostante. Aperto per accogliere “gli orfani, le vittime della guerra, gli infelici” fu fondato il 13 maggio del 1945 dal maestro Leopoldo Fantozzi a Signa.
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Nei primi anni ebbe sede in alcuni locali della scuola elementare poi in una vecchia fabbrica rimasta illesa dai bombardamenti vicino alla ferrovia e infine, a partire dal 1950, fu costruito ex novo in un terreno sulla riva sinistra dell’Arno nell’attuale via Cattani Cavalcanti. I lavori si conclusero nel 1958 e madrine dell’inaugurazione furono Clelia Garibaldi e Wanda Ferragamo. Fu organizzato come un vero e proprio “villaggio” in cui ciascun ragazzo aveva un compito specifico. Si chiamò “scolastico ed artigiano” perché coniugò studio e lavoro, formazione pratica e teorica. La nuova sede fu suddivisa in due grandi reparti dedicati uno al Rinascimento e l’altro al Risorgimento e accolse in un primo tempo i ragazzi più svantaggiati, proponendogli un percorso di formazione di due anni dalla fine delle scuole elementari. Successivamente poterono partecipare ai corsi anche i giovani dai 14 ai 18 anni per conseguire un titolo di studio riconosciuto dal Ministero del Lavoro. In seguito vi furono organizzati anche corsi di formazione di ceramica, falegnameria, meccanica, elettrotecnica per disoccupati. Con i lavori eseguiti durante i corsi i ragazzi parteciparono a diverse mostre come la Mostra Mercato dell’Artigianato di Firenze che divenne per loro un importante appuntamento. Nel primi anni del dopoguerra venne privilegiato proprio il settore della ceramica artistica e si creò una sinergia con le aziende del territorio che tentavano faticosamente di riprendere l’attività produttiva. I ragazzi del Villaggio già dal febbraio del 1947 iniziarono infatti a frequentare assiduamente le maggiori aziende ceramiche della zona come la Manifattura e la Bercigli di Signa, le ditte Pugi e Arno di Lastra e come e la Ginori di Sesto Fiorentino. Il reparto ceramica fu il primo a essere attrezzato grazie all’aiuto delle ditte di Signa e dei comuni vicini ma non solo, il primo tornio fu acquistato nel 1946 grazie a Pihl Weitraub di New York, attraverso il pievano e l’industriale Remo Fantacci; così a febbraio 1947 la stanza era già attrezzata con un tornio grande, due piccoli, un banco e un trespolo, l’insegnante fu il professor Cittadini. Nel 1954 si aggiunsero i reparti di legatoria, pelletteria e tipografia. Nel 1962 il Villaggio dovette adeguarsi alla legge sull’obbligo scolastico che non riguardò più le sole scuole elementari ma che fu ampliato anche alle scuole medie, proponendo ai ragazzi un percorso di formazione in attesa di entrare nel mondo del lavoro. Molti operai delle aziende ceramiche di Lastra e di Signa si formarono proprio al Villaggio del maestro Fantozzi. Il Villaggio attualmente non è più attivo ed è sede di un’associazione. Vi sono tuttavia conservate ancora le opere di Ugo Mori, di Giuseppe Santelli e Bruno Bagnoli. (Forme di storia, pp. 158-159).
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