1800
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1800
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Agli inizi dell’Ottocento era ancora l’industria della paglia a caratterizzare la maggior parte delle attività artigianali e manifatturiere di Lastra a Signa. [continua a leggere]
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Anche il settore dell’edilizia cominciava a registrare una crescita del numero degli addetti e della produzione. Dai dati di alcune inchieste e statistiche redatte nel 1850 e nel 1861, per quanto riguarda la produzione annua di mattoni e laterizi, si ricava infatti che le due fornaci dei Boretti situate nel castello della Lastra impiegavano circa 20 addetti ciascuna e producevano 800.000 pezzi annui; la fornace di mattoni dei Parigi ne produceva 350.000 e quella di Tito Orsi 200.000.
La produzione di ceramiche e di terrecotte nel territorio di Lastra a Signa è documentata a partire dalla metà dell’Ottocento tramite l’attività della famiglia Corradini di Brucianesi, piccola frazione lungo il corso dell’Arno nel popolo di Santa Maria a Lamole.
Allo stato attuale della ricerca non è stato possibile ricostruire con precisione tramite evidenze documentarie se esistano o meno dei legami con le linee genealogiche dei due rami principali dell’omonima famiglia di Montelupo. I Corradini, già Curradini, del noto centro di produzione ceramica, sono attestati nelle Decime dei popoli di Samminiatello e di Camaioni dal XV al XVIII
secolo come fornaciai produttori di stoviglie ma anche di orci, conche, catini e vasi da fiore.
È probabile quindi che anche i nostri Corradini possano discendere da un ramo collaterale dei ceramisti e dei vasai montelupini, forse tramite un successore trasferitosi nella frazione limitrofa di Brucianesi situata proprio nel comune di Lastra a Signa.
Nel 1850 comunque i Corradini di Brucianesi erano proprietari di una fabbrica di terrecotte con all’attivo otto addetti e una produzione annua di 200.000 pezzi.
La fabbricazione di vasellami rimase l’attività prevalente della famiglia almeno fino al 1867. A partire dal 1869 e ininterrottamente fino al 1904 i fratelli Corradini sono attestati nei documenti fiscali come fornaciai, fabbricanti di mattoni a fuoco non continuo, proprietari di una fornace posta a Brucianesi in via del Borgo, indice di un probabile consolidamento dell’impresa di famiglia nel settore edile, più redditizio per il crescente sviluppo urbanistico di quegl’anni. Il lavorio della piccola frazione di Brucianesi venne descritto, in maniera quasi fotografica, nel 1874 da Carlo Pini, parroco di S. Maria a Gangalandi:
“La popolazione esercita l’agricoltura, in parte la lavorazione della pietra serena, che s’estrae dalla Gonfolina e da altri limitrofi luoghi, e la fattura del lavoro e cocitura delle fornaci, di conche, orci e vasellami, e di lavoro quadro di ogni sorta […] v’è un borgo in mezzo a cui passa la via Pisana, ch’è abitato da molti scalpellini e da diversi artisti”.
Anche se Lastra a Signa rimase - ancora sul finire dell’Ottocento – uno dei principali centri di produzioni della paglia, l’industria delle terrecotte artistiche diventava sempre più importante, soprattutto in seguito alla nascita nel 1895 della celebre Manifattura di Signa.
(Forme di Storia, pp. 32-34)
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Biblioteca comunale di Lastra a Signa, titolare dei diritti delle immagini digitali
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