1500-1600
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1500-1600
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La produzione fiorentina di questo periodo fu caratterizzata anche dalla forte presenza dell’arte tessile diventata ormai un punto di riferimento per tutta la Toscana grazie soprattutto all’intensa sperimentazione delle botteghe granducali. [continua a leggere]
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I provvedimenti attuati dai Medici in questo settore furono occasione di sviluppo anche per le attività lastrigiane. Pur aumentando il numero dei lavoratori agricoli infatti erano presenti sul territorio artigiani come setaioli, cappellai, scalpellini, fornaciai, addetti al trasporto delle merci e già verso la metà del Seicento il comune di Lastra divenne uno dei maggiori produttori di lana del contado fiorentino e a Ponte a Signa si diffusero la gelsicoltura e la trattura della seta. Le fornaci documentate in questo periodo erano otto, di cui sei nel territorio comunale, una a San Romolo e una a Sant’Ilario a Settimo. La famiglia Comparini ne possedeva la maggior parte e almeno due erano addossate alle mura del castello della Lastra, in prossimità della Porta Fiorentina.
Tra il Cinquecento ed il Seicento, in seguito alla stabilizzazione dei confini dello Stato mediceo e venendo meno le necessità difensive di castelli e borghi murati, ebbe inizio anche un processo di privatizzazione di quei baluardi: via via tratti sempre maggiori di mura vennero inglobati infatti nelle nuove abitazioni e utilizzati come appoggio per la costruzione di nuove fornaci e botteghe artigiane o usati ancora per delimitare i confini di orti e giardini. La magistratura fiorentina preposta al controllo e all’incanto di questi beni fu quella dei Capitani di Parte Guelfa.
(Forme di storia, pp. 26-27)
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Biblioteca comunale di Lastra a Signa, titolare dei diritti delle immagini digitali
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