Caverni, Alberto
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Note biografiche o storiche
Nacque a Lastra a Signa il 21 marzo del 1921 da Guglielmo e Amelia Piccini. Frequentò le scuole elementari alle Due Madonne. Dopo le prime esperienze lavorative nel campo della meccanica presso alcune officine della zona, nel 1929 lavorò come meccanico all’aeroporto di Peretola e poi a quello di Pisa. L’aeronautica rimase per sempre una grande passione anche se – causa di un problema alla vista – dovette rinunciare al sogno dell’aviazione. Durante la seconda guerra mondiale venne inviato a Zara come radiotelegrafista. Tra i suoi compagni figuravano Vinicio Berti, Bruno Brunetti, Mario Bertini con i quali rimase in ottima amicizia e strinse un importante sodalizio culturale, artistico e lavorativo. Grazie ai libri inviati dalla sorella Vera riuscì a continuare gli studi anche durante gli anni trascorsi sul fronte, senza mai poter usufruire di licenze fino agli inizi del settembre del 1943 quando, ottenuto un permesso speciale, riuscì a superare l’esame da privatista della terza commerciale presso la scuola tecnica di Lastra a Signa. In seguito all’Armistizio dell’8 settembre, non rientrò al fronte ma trovò rifugio nelle campagne locali tra Ginestra e Montespertoli. Nel dopoguerra divenne poi uno dei maggiori esponenti delle correnti dell’antifascismo locale e fiorentino. Nel 1945 fondò la Rivista d’arte e letteratura“Torrente” cui aderirono numerose personalità di spicco come Vinicio Berti, Gualtiero Nativi, Bruno Brunetti, Alvaro Monnini e i fondatori e altri esponenti dell’astrattismo classico fiorentino. In questo periodo scrisse alcune fra le sue opere poetiche più importanti ispirate ai valori della dignità e della libertà degli uomini con le quali ottenne importanti riconoscimenti anche a livello nazionale, come il premio della RAI del 1948. Nel frattempo collaborò con numerose riviste e testate giornalistiche sia toscane che nazionali e pubblicò due opere di poesia: Un compagno ti scrive e Poesia delle conseguenze illustrate da Vinicio Berti e Bruno Brunetti per Edizioni del Corbellino. Grazie alle sue molteplici competenze alla fine del conflitto venne assunto dalla Manifattura di Signa come operaio e in seguito nominato capo della Commissione interna del sindacato. Nel 1952 chiuse definitivamente l’esperienza lavorativa alla Manifattura mettendosi in proprio e producendo ceramica di piccole dimensioni in una stanza nel suo appartamento, in zona delle Due Madonne. In seguito spostò la sede in due locali nella zona denominata Barberino, in via Castracani e infine costruì una nuova fabbrica nei pressi dell’attuale Biblioteca comunale. In questa sede Caverni fondò nel 1956 l’atelier di produzioni artistiche in ceramica La Cava in società con gli amici Bruno Brunetti e Mario Nuti. Le opere artistiche prodotte in quegli anni gli valsero ulteriori premi e riconoscimenti. Nel frattempo si dedicò con grande impegno e passione alla promozione della cultura, collaborando con le istituzioni e le associazioni locali alla costituzione della prima Biblioteca comunale che vide la luce nel 1959. Dopo la cessione de La Cava, avvenuta agli inizi degli anni Sessanta, venne assunto come direttore artistico della manifattura di Alvino Bagni, una delle aziende ceramiche più importanti della zona. Vi rimase fino a quando, a causa di una malattia, fu costretto ad abbandonare in maniera definitiva l’attività lavorativa. Morì nel 1980. Nell’ottobre 2012 nella sede di via Togliatti è stata intitolata a suo nome la sala di lettura della Biblioteca Comunale di Lastra a Signa. (Forme di storia, pp. 145-146).
Forme di storia: la ceramica nel territorio di Lastra a Signa
Cenni biografici di Alberto Caverni su Lastraonline.it
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Titolare dei diritti
Biblioteca comunale di Lastra a Signa, titolare dei diritti delle immagini digitali