Buti, Remo

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Nome
Buti, Remo
Date di esistenza
1932-2021
Occupazione
Ceramista, artista
Note biografiche o storiche
Remo Buti nasce a Quinto nel Comune di Sesto Fiorentino nel 1932. I genitori ed altri membri della famiglia lavoravano da generazioni come ceramisti alla Ginori di Doccia. Nel 1948 la famiglia traslocò a Signa ed il padre entrò alla Manifattura. Dopo la chiusura dello stabilimento ed il successivo trasferimento della famiglia Buti ad Albissola - altro importante centro di produzione ceramica - Remo iniziò a frequentare la Fabbrica Pacetti dove ebbe l’opportunità di conoscere abili ceramisti ed artisti del calibro di Lucio Fontana, Agenore Fabbri, Aligi Sassu, Emilio Scanavino e molti altri. In quegli anni si appassionò all’arte ceramica, sviluppando la tecnica dell’aerografo e iniziando ad affiancare Lucio Fontana nell’elaborazione di nuove forme e modelli. Ideò particolari gioielli e monili in ceramica riuscendo a venderli in proprio. La famiglia Buti si trasferì di nuovo in Toscana quando il padre di Remo fu chiamato a dirigere la Richard Ginori di Livorno. Dopo la laurea in Architettura all’Università di Firenze, Remo Buti iniziò a collaborare con la manifattura ceramica Alvino Bagni di Lastra a Signa, creando oggetti particolarmente innovativi. In seguito collaborò anche con la manifattura Bitossi di Montelupo. Aderì al movimento fiorentino dell’Architettura Radicale insieme all’artista Gianni Pettena e ai movimenti 9999, gli Zziggurat. Nel 1973 fondò con l’architetto Andrea Branzi la Cooperativa d’Avanguardia Italiana, un laboratorio sperimentale di architettura e design. Continuò l’attività di ideazione di gioielli insieme a quella della creazione di tessuti d’arredamento e di materiali edilizi. Espose i suoi progetti in varie edizioni della Triennale di Milano (1968, 1979, 1983). Nel 1978 partecipò alla Biennale di Venezia con la serie “Piatti d’Autore” in collaborazione con l’architetto Carlo Scarpa. Nel 1985 progettò il centro linguistico dell’ateneo fiorentino di S. Maria degli Angiolini. Nel 1988, in collaborazione con Andrea Branzi, vinse il concorso per il centro storico di Castel di Sangro. Nel 2017 è stato protagonista della mostra “Utopie Radicali. Oltre l’architettura: Firenze 1966-1976” sull’Architettura Radicale organizzata a Palazzo Strozzi. Ha vissuto a lungo a Firenze ed è stato membro dell’Accademia delle Arti del Disegno. E' morto a nel settembre 2021.
(Forme di storia, p. 75).
Forme di storia: la ceramica nel territorio di Lastra a Signa
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