>> Graffito

Il graffito era una tecnica che riguardava tutte le fasi della lavorazione.
Dopo la creazione del manufatto, una volta asciutto, questo veniva tuffato nel “bianchetto”. Si lasciava asciugare una seconda volta per poi procedere alla “graffitura”.
Questa consisteva nel realizzare con strumenti appositi un’incisione sul manufatto che riproducesse il disegno voluto.
Lungo questo tracciato emergeva il colore della terra mentre la restante superficie del vaso rimaneva coperta dal “bianchetto”.
La difficoltà di questa lavorazione consisteva nel dover realizzare i disegni a mano libera e quindi necessitava di una grande esperienza e precisione.
La colorazione veniva applicata direttamente dopo la prima cottura e poi veniva data una mano di cristallina per lucidarla. Dopo la seconda cottura l’oggetto veniva patinato con la coppale per “rendere il gusto dell’antico” e mettere in risalto il disegno graffiato.
(Forme di storia, p. 175)

Forme di storia: la ceramica nel territorio di Lastra a Signa

>> Tecniche, decori e smalti

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