Raccolta dell'argilla
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Raccolta dell'argilla
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Prima della guerra l’argilla veniva raccolta direttamente dal greto dell’Arno. Fin da piccoli i ragazzi venivano mandati dai nonni a lavorarla pestandola per renderla più morbida. Oggi la lavorazione si realizza in aziende specializzate.
(Forme di Storia, p.170)
"Coi piedi, tutta lavorata coi piedi. Avevano una falce, ne tagliavano un pezzetto e la buttavano sulle ripe, ma poi la sentivano, l’era come fa i’ pane. Quando ll’era tutta uniforme … non dovevano esserci bozzoli … doveva essere pastosa. [...] un’oretta ma a farne qualche quintale. La pestavano per lavorare per tutta la settimana, ecco. La mettevano a [mazzo] la tagliavano con il filo e la pigliavano via via quella che gli ci voleva, invece quella per la ceramica va infiltrata bisogna la sii pura. Se la fa un prodotto anche a tornio certe volte deve essere smaltata eh fa la bolla, fa i vuoti d’aria".
(Intervista a Remo Bitossi, 17 novembre 2017)
"Quando iniziai ad entrare la terra per fare i vasi veniva fatta dagli operai, ma ora come ora ci sono le ditte apposta che la portano bell’e già pronta … si prendeva la terra, si faceva macinare, si faceva frullare come fanno il pane con l’acqua poi si metteva a decantare in terra in delle vasche, quando andava via l’acqua si prendeva e si attaccava al muro per farla asciugare ancora e poi, dopo, dal muro veniva lavorata con le mani, non c’era mica l’impastatrice a quel tempo".
(Intervista a Mario Marzocchini, 9 marzo 2018)
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Bitossi, Remo
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Marzocchini, Mario
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Biblioteca comunale di Lastra a Signa, titolare dei diritti delle immagini digitali
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