Lorenzo di Guido, fornaciaio
Contenuto
- Denominazione o titolo
- Descrizione
- Data/e
- Segnatura o codice identificativo
- Soggetto conservatore
- È parte di
- Relazione
- Titolare dei diritti
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Lorenzo di Guido, fornaciaio
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Nella dichiarazione catastale del 1427 di Lorenzo di Guido compaiono alcuni nominativi che potrebbero coincidere con i lavoranti di una fornace, dei quali sono riportate qualifiche, compiti e somme da riscuotere.
Questi elementi ci consentono di ipotizzare l’organizzazione del lavoro e il ciclo produttivo dell’impianto stesso: Nanni di Bartaluccio pietraiuolo, era un fornitore di argilla e pietre da calce; Jacopo di Donato fanciullo e Fruosino che porta in Firenze erano rispettivamente il garzone di bottega e l’addetto al trasporto dei prodotti finiti verso la città; Zanobi di Giunta che spiana, era incaricato della foggiatura dei laterizi crudi; Giova che n’forna e Antonio di Domenico che ’nforna erano i due fuochisti per la cottura dei manufatti; Mecho di Mecho che ffe la terra, preparava gli impasti argillosi; Guaspare di Lorenzo che porta la terra, era un fornitore o trasportatore di rena. L’Opera di Santa Reparata (Opera di Santa Liperata) infine, potrebbe essere l’ente proprietario dei boschi per la legna o delle cave per le altre materie prime. L’impianto doveva essere particolarmente produttivo dal momento che Lorenzo di Guido dichiarava di essere creditore di ben “86 debitori della fornace chome apare per la scritta sua che ’l primo è Richo di Salvestro maestro […] e l’ultimo Lionardo di Filipo di messer Lionardo”. Lorenzo di Guido dichiarava infine di avere in una bottega diverse mercanzie.
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1427
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ASF, Catasto, 168, cc. 274-275v
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Archivio di Stato di Firenze
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Dichiarazioni catastali del 1427, registro 168
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