Tornitura

Contenuto

Titolo
Tornitura
Descrizione
Il pezzo d’argilla, tagliato, veniva impastato a mano e battuto per farne fuoriuscire l’aria imprigionata al suo interno. L’impasto veniva lavorato sul tornio, tenendo conto della deformazione che poteva subire, e poi tagliato con un filo per staccarlo dalla sua base. Veniva poi messo su un’asse a essiccare e rifinito quando raggiungeva la “durezza cuoio”. Il tornitore realizzava allora un mandrino in maniera che potesse alloggiare e allo stesso tempo tenere fermo l’oggetto senza farlo attaccare. Facendo ruotare l’oggetto, con tutta una serie di strumenti, gli si conferiva la forma voluta.
Intervista a Piero Gelli, 1 dicembre 2017: "[…] il lavoro del tornio è molto lungo da imparare perché non si monta sul tornio, ci si mette sul tornio, si piglia un pezzo di mota, e si fa un oggetto. Prima di metterla in centro eh passa un po’ di tempo. Poi dopo messa in centro, va tirata su, e dargli la forma, dargli un certo spessore. Perché non si può fare dei pezzi di mota... imparare tornire ci vo’ passione." (Forme di storia, p. 172).
Forme di storia: la ceramica nel territorio di Lastra a Signa
has_accessPointPerson
Gelli, Piero
Titolare dei diritti
Biblioteca comunale di Lastra a Signa, titolare dei diritti delle immagini digitali