La Cava

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La Cava
Date di esistenza
1955-1975 circa
Note biografiche o storiche
Il laboratorio di ceramiche artistiche La Cava fu fondato da Alberto Caverni alla metà degli anni Cinquanta, in collaborazione con Bruno Brunetti e Vinicio Berti, che Caverni aveva conosciuto durante gli anni passati sul fronte, nei pressi di Zara. Con quegli stessi artisti nel dopoguerra strinse una fraterna amicizia, alimentata da ideali politici e interessi culturali comuni. Alberto Caverni lavorò anche alla Manifattura di Signa, in un primo tempo come operaio e successivamente come capo della commissione interna del sindacato di fabbrica. La passione per la ceramica tuttavia lo spinse a fondare con il gruppo di amici artisti un proprio atelier, la cui prima sede fu ricavata all’interno dell’abitazione dello stesso Caverni, nella zona delle Due Madonne a Lastra a Signa. Le opere pittoriche di Berti, Brunetti, Nativi e del gruppo dell’Astrattismo Classico fiorentino furono fonte di ispirazione per le creazioniceramiche, fin dai primi anni. […] Prima della costruzione dell’impianto manifatturiero vero eproprio, il laboratorio fu spostato in via Castracane, sempre a Lastra a Signa. Infine fu costruita la nuova fabbrica su un terreno in via Livornese – all’epoca denominata strada statale 67 – in una zona ancora priva di costruzioni, nei pressi dell’attuale Biblioteca comunale. I progetti consistevano in due disegni firmati dal perito edile Luciano Mignolli di Lastra a Signa e datati 2 febbraio 1958. I proprietari indicati erano Mario Caverni, padre di Alberto, e Bruno Brunetti. Nelle vedute prospettiche dei primi lavori per il “laboratorio ad uso artigianale” sono visibili i locali per lo studio, la sala di attesa e l’esposizione, il laboratorio vero e proprio con il forno e le apposite zone per i pittori e per l’imballaggio. Sul retro si trovavano un piazzale di lavoro per l’essiccazione, una zona destinata a futuri ampliamenti e l’ingresso per il carico e lo scarico delle merci. Un particolare schizzo con alcuni addetti al lavoro, lascia immaginare una scena di vita di fabbrica. Gli addetti totali non furono mai più di cinque o sei, tutti uomini. La piccola manifattura, rimasta attiva fino all’inizio degli anni Settanta, produsse ceramiche ispirate all’astrattismo, al primitivismo e all’arte informale, perlopiù prodotte in pezzi unici. La sperimentazione del colore e delle forme rimase una delle principali caratteristiche del laboratorio di ceramiche artistiche La Cava. (Forme di storia, pp. 143-144).
Forme di storia: la ceramica nel territorio di Lastra a Signa
Relazione CPF
Luogo
Lastra a Signa
È parte di
Titolare dei diritti
Biblioteca comunale di Lastra a Signa, titolare dei diritti delle immagini digitali
Titolo
La Cava

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Titolo Etichetta alternativa Classe
Alberto Caverni Punto d'accesso ente Immagine
Brocca e bicchiere di Alberto Caverni Punto d'accesso ente Immagine
Allestimento Punto d'accesso ente Immagine
Allestimento della mostra Forme di storia 2019, servito da caffè Manifattura La Cava [??] Punto d'accesso ente Immagine
Allestimento della mostra Forme di storia 2019, vasi Manifattura La Cava Punto d'accesso ente Immagine
Allestimento della mostra Forme di storia 2019, vasi e supporto per lumiera Manifattura La Cava Punto d'accesso ente Immagine
Allestimento della mostra Forme di storia 2019, servito da caffè con pittura in sopra smalto Manifattura La Cava Punto d'accesso ente Immagine
Allestimento della mostra Forme di storia 2019, servito da thè Manifattura La Cava Punto d'accesso ente Immagine
Allestimento della mostra Forme di storia 2019, vassoio con decoro Manifattura La Cava Punto d'accesso ente Immagine
Allestimento della mostra Forme di storia 2019, piatto con volto di donna Manifattura La Cava Punto d'accesso ente Immagine
Allestimento della mostra Forme di storia 2019, supporto per lumiera con volto di donna Manifattura La Cava Punto d'accesso ente Immagine
Caverni, Serena Punto d'accesso ente Intervista
Caverni, Vera Punto d'accesso ente Intervista