1500-1850

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Titolo
1500-1850
Descrizione
I cappelli di paglia delle Signe
"Il grande sviluppo del settore della paglia, già attivo nella Toscana del Cinquecento si ebbe nel corso del Settecento, quando, oltre ai tradizionali capelli ruvidi, indossati dei contadini, si cominciarono a fabbricare i morbidi e lucidi capelli che divennero famosi in Inghilterra, e poi in tutto il mondo". [continua a leggere]
"Nel 1718 un romagnolo trapiantato a Signa, Domenico Michelacci, introdusse la coltivazione del grano mazzuolo (raccolto appunto a marzo, prima che la spiga venisse a maturazione) dal quale si otteneva una paglia tenera e flessibile. Questa invenzione fece fare ai capelli di Lastra a Signa e Signa un balzo di qualità tale da imporli su tutti i mercati europei e, in seguito, sul mercato americano sia del Nord che del Sud.
Fino alla seconda metà dell’Ottocento, la lavorazione dei capelli di paglia nel Lastrigiano e nel Signese si svolgeva quasi esclusivamente a domicilio: le donne, le "trecciaiole", lavoravano a casa la paglia, intrecciandola a mano. Alle volte le ragazze, con un mazzo di paglia sotto braccio, andavano tutte insieme a lavorare all’aperto, oppure sedevano sulla soglia di casa, sempre intrecciando. Preparate le "trecce in tredici" (composte cioè con 13 fili di paglia) con cui si fabbricava il classico "cappello di paglia di Firenze", le trecciaiole le cucivano insieme dando forma al cappello, che poi veniva rifinito a Campi o a Signa. La paglia veniva portata nelle famiglie dai "fattorini", intermediari che la acquistavano e la distribuivano alle lavoranti e poi rivendevano i semilavorati ai commercianti che provvedevano alla rifinitura e alla vendita".
(Lastra a Signa. Arte e natura alle porte di Firenze, Firenze, Editoriale Tosca, 2000, p. 23)