Fratelli Andrei. Fabbrica di cappelli di paglia per uomo, donne, ragazzi, trecce

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Fratelli Andrei. Fabbrica di cappelli di paglia per uomo, donne, ragazzi, trecce
Date di esistenza
1908-1968
Luogo
Lastra a Signa, attuale via Castruccio Castracane - via Giacomo Matteotti
Descrizione
La Fratelli Andrei, fabbrica di cappelli di paglia per uomo, donne, ragazzi, trecce e affini, nasce a Lastra a Signa nel 1908 per iniziativa di Angelo Andrei (1881-1953). [continua a leggere]
Angelo Andrei, che era stato un ex dipendente della ditta Cinelli di Lastra a Signa, rilevò lo stabilimento della ditta Meucci (un’altra storica fabbrica di cappelli) a Lastra a Signa e insieme ai fratelli Giuseppe (1883-1965) e Guido (1885-1978) fondò la ditta “Fratelli Andrei” che prese avvio formalmente nel 1911. Più tardi ne entrò a far parte anche Marcello Andrei (1906-1968) e dal 1939 il figlio di Giuseppe, Fulvio (1917-1999). La Andrei riuscì a riprendersi abbastanza velocemente dalla crisi americana del 1929 che aveva influito negativamente nell’esportazione dei cappelli verso gli Stati Uniti e durante il fascismo non subirono particolari intromissioni da parte delle istituzioni locali.
Durante la Seconda Guerra Mondiale la fabbrica fu requisita dai tedeschi prima e dagli alleati poi ma non subì bombardamenti. Alle difficoltà di ordine economico si aggiunse anche la morte dei fondatori che portò alla messa in liquidazione della ditta negli anni 1967-1968.
L’apice del successo fu raggiunto all’inizio degli anni ‘20-’30 del Novecento.
Sono gli anni del cappello “canotto” o o del modello “paglietta” per gli uomini e di quelli “paglia di Firenze” per le donne. La maggior parte della produzione era destinata all’esportazione, in particolare nel Nord America e in Europa.
Per i capelli da uomo la materia prima proveniva dal Giappone o dalla Cina mentre per quelli da donna la paglia era di origine locale, proveniente dalle zone di Signa, Lastra a Signa e Montespertoli e i fattorini si spostavano tra Campi Bisenzio, Mugello e Quarrata.
I cappelli erano cuciti, battuti (cioè formati) e guarniti all’interno della fabbrica in cui, nel periodo di maggiore espansione, arrivarono a lavorare 180 persone.
(Archivi di paglia. Gli archivi del distretto industriale della paglia in Toscana, p. 59)