>> Lavorazioni dell'argilla

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  • >> Formatura

    Il gesso è uno dei materiali fondamentali per la lavorazione della ceramica e da esso si ricavano le forme. Il formatore aveva il compito di creare il prototipo in argilla sul quale veniva versato il gesso miscelato all’acqua. Il blocco di gesso, una volta essiccato, veniva aperto e diveniva la matrice sulla quale creare gli oggetti in ceramica attraverso la colatura o la calcatura. Le forme, numerate e ordinate, rappresentano la memoria della produzione artistica di ciascuna realtà produttiva. (Forme di storia, p. 179)
  • Lucignolo

    Tecnica di lavorazione praticata sovrapponendo spezzoni di impasto argilloso a forma di cilindro. Intervista a Remo Bitossi, 17 novembre 2017: “il mi’ zio il mi’ babbo erano tutti ballerini, lo sai perchè? L’oggetto gl’era su il pancazzu, uno sgabello, con codesto facevano un lucignolo grosso, si chiamava lucignolo.. come un salame!.. lungo cosi e si mettevano una punta sotto il braccio, e con questi due mani una mano di dentro, se no ti si sganasciava, e con questa l’appiccica [Remo mima il movimento rotatorio che si faceva intorno al vaso].
  • Pressatura

    La pasta di argilla viene compressa meccanicamente negli stampi. A questa tecnica appartiene il processo RAM che consiste nello schiacciare l’argilla tra due parti di gesso, sagomate a piacere. Gli oggetti così prodotti sono piatti, bottoni, cammei, piccole parti in bassorilievo. Intervista a Remo Bitossi, 17 novembre 2017: “[...] ora gl’hanno fatto le presse idrauliche, fanno delle cose favolose, l’orcio eh lo fanno a metà mettono la pressa sopra a stampo e lo calano su un pancale perché gl’adoperano la terra soda, dura.” (Forme di storia, p. 173).
  • Colatura

    Le due parti della forma di gesso venivano legate assieme e l’argilla liquida veniva versata al suo interno attraverso un foro. Dopo pochi minuti il gesso, trattenendo l’acqua, rassodava l’argilla. A quel punto veniva eliminata l’argilla in eccesso. Si lasciava poi asciugare ciò che rimaneva e solo a quel punto la forma era pronta per essere aperta. (Forme di storia, pp. 172-173).
  • Calcatura a mano

    L’impasto tubolare veniva sezionato con un filo e la sfoglia di argilla veniva pressata sullo stampo in gesso. Quest’ultimo assorbiva l’acqua e l’argilla si ritirava, a quelpunto era pronta per essere essiccata. (Forme di storia, p. 172).