Ambienti di lavoro - Bagni Ceramiche
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Ambienti di lavoro - Bagni Ceramiche
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Gli spazi di lavoro rappresentano un elemento fondamentale per il pieno sviluppo dei sistemi produttivi industriali moderni. Nella pianta si presenta la ditta Bagni Ceramiche di Via Livornese nel 1961, in fase di progettazione mentre di seguito si riporta una descrizione della fabbrica e dei procedimenti lavorativi nel 1979. Si trattava di un capannone industriale al cui interno erano svolte tutte le fasi di produzione. I panetti di argilla, già bagnati e avvolti in un cellophane, venivano depositati in fondo al reparto da cui erano poi prelevati per essere lavorati. Nel reparto terre si preparavano le forme e si effettuavano il colaggio e la tornitura. Le forme, un impasto di acqua e gesso che veniva mescolato a mano e poi colato in stampi e lasciato seccare, erano rifinite con dei raschietti. Il mescolatore, situato in fondo alla fabbrica sotto il pavimento, veniva riempito una volta al giorno con trenta sacchi contenenti terraglie in polvere. Le forme di gesso per il colaggio erano fissate a un nastro trasportatore lungo il quale venivano riempite. Dopo essere passate in un forno provvisto di aspirazione, venivano capovolte per far uscire l’impasto in eccesso e poi aperte per recuperarne il pezzo. Seguivano poi i banchi dei tornitori, sui quali gli addetti modellavano il vasellame con torni elettrici. Di fronte vi erano gli addetti alla rifinitura, che si occupavano di togliere i riccioli in eccesso con una spugnetta bagnata e di rifinire i modelli con appositi coltellini. Il semilavorato crudo veniva poi essiccato in camere poste tra i forni e i rifinitori e, prima della cottura, raschiato con carta a smeriglio. Il biscotto era pronto per essere spolverato con pistole ad aria compressa. La preparazione dei colori veniva eseguita in una stanza di passaggio (dove erano riposti alcuni sacchi di smalti e cristalline già adoperati) dove un addetto pesava, mescolava in apposite conche e colava i colori in polvere. La zona che divideva il reparto terre dai forni era occupata dal reparto decorazioni dove vi erano gli addetti alla tuffatura, gli aerografisti e i pittori. La tuffatura avveniva in grosse conche; le cabine degli aerografisti erano dieci e poste tutte in fila, mentre i carrelli carichi di vasellame ancora da spruzzare separavano i tavoli dei pittori che erano disposti su due file: nella prima venivano dipinti i vasi, i piatti, ecc., nell’altra le piastrelle. Adiacenti agli aerografi e separati da un muro si trovavano i quattro forni. Accanto, in una stanza di piccole dimensioni, un’addetta effettuava le operazioni di doratura. Nel magazzino, comunicante con il reparto forni, i pezzi finiti venivano imballati ed erano pronti per essere venduti sul mercato. (Forme di storia, pp. 79-80).
Contenuti
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Progetto Bagni Ceramiche 1961
Progetto di costruzione dello stabilimento di Santa Maria a Castagnolo della ditta Alvino Bagni Ceramiche